L’utilizzo delle terre rinforzate in ambito geotecnico

Le terre armate, o terre rinforzate, costituiscono una tra le soluzioni di ingegneria naturalistica più utilizzate degli ultimi anni. L’impatto ambientale viene fortemente limitato grazie alla possibilità di sostituire le tradizionali opere murarie in cemento armato con strutture caratterizzate dalla capacità di rinverdimento. Inoltre, poter reperire il terreno di riempimento in loco consente di ridurre fortemente i costi di trasporto e di lavorazione. Le terre rinforzate possono essere utilizzate come:

  • Opere di sostegno stradali;
  • Rilevati per discariche;
  • Rilevati di sostegno a strade e/o ferrovie;
  • Argini fluviali;
  • Rilevati paramassi;
  • Opere fonoassorbenti.

Qual è il principio meccanico di queste opere?

Il principio base delle terre rinforzata è fornire al terreno una resistenza a trazione, nulla in assenza di rinforzi. In questo modo sarà possibile superare la soglia dell’angolo di attrito come angolo stabile della scarpata, aumentandone il valore. In base alla natura del terreno e alla tipologia di rinforzi, si possono così raggiungere pendenze fino a 65-70°, ed altezze notevoli. Una terra rinforzata può essere inoltre realizzata con gran parte dei terreni presenti in natura; generalmente si utilizzano terreni prevalentemente granulari e ben gradati, al fine di ottenere un’adeguata compattazione, e caratterizzati da buoni valori di attrito e permeabilità.

Come si installa una terra rinforzata?

Una terra rinforzata è composta dai seguenti materiali:

  • il terreno di riempimento;
  • Il cassero (a perdere o non);
  • l’elemento anti-erosivo (solitamente un geotessile o una geostuoia);
  • il sistema drenante a monte;
  • Il terreno organico.

Per la realizzazione dell’opera, si prevede innanzitutto la regolarizzazione del piano di posa e la posa del sistema drenante a monte. Successivamente, si procede con la posa del cassero, della geogriglia con relativa legatura, e della geostuoia. Si continua con la posa del materiale di riempimento, solitamente 20-30 cm per strato. Ad ogni passaggio è importante assicurarsi che lo strato di terreno venga adeguatamente compattato, in modo da ottenere una superficie il più stabile ed orizzontale possibile. Infine, si realizza uno strato di terreno ricco in componente organica nella zona frontale, per permettere la crescita della vegetazione.

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