Indagini ambientali e geofisiche presso una discarica non controllata

Sull’Altopiano della Vigolana, in seguito alle abbondanti piogge verificatesi durante il mese di ottobre 2018, si è verificato uno smottamento di terreno in una piccola valletta scoscesa, sovrastante una strada comunale. Con lo smottamento, oltre al terreno, si sono riversati sulla strada notevoli quantità di rifiuti di varia natura, la cui presenza è stata segnalata dai cittadini. In seguito a questo ritrovamento si è risaliti alla presenza, all’interno della vallecola, di una discarica non controllata di rifiuti urbani risalente agli anni ’70 – ’80, quando la raccolta dei RSU non era ancora stata predisposta e organizzata.

La condizione di degrado ambientale conseguente agli smottamenti rendeva necessario un intervento tempestivo per comprendere l’effettiva estensione della discarica e la natura dei rifiuti presenti: il nostro team si è subito attivato e, in seguito ad un sopralluogo, ha organizzato una indagine sul sito comprendente campionamenti ambientali e prospezioni geofisiche.

Le indagini ambientali svolte dal settore Remediation hanno previsto il prelievo di campioni di terreno, acqua di scorrimento superficiale e rifiuti in modo da indagare tutte le matrici ambientali potenzialmente interessate. Le analisi chimiche sui campioni di terreno e acque superficiali non hanno riscontrato criticità dal punto di vista ambientale: i campioni analizzati hanno mostrato concentrazioni dei contaminanti inferiori rispetto alle soglie limite fissate dalla legge. Le analisi sui campioni di rifiuto hanno permesso di verificare la non pericolosità dei materiali rinvenuti in sito. Inoltre sono state eseguite delle analisi merceologiche su campioni di rifiuto, le quali hanno evidenziato come questi siano in gran parte costituiti da vetro e plastica.

Infine, i dati ottenuti per mezzo delle analisi chimiche, sono stati integrati con i dati derivanti dall’indagine geofisica. In particolare, è stata realizzata un’indagine sismica attiva a rifrazione, finalizzata ad individuare la profondità massima dello strato superficiale di rifiuti. Questa indagine ha permesso di individuare la presenza di due principali sismostrati: quello più superficiale, contenente i rifiuti, si estende dal piano campagna fino a 2 metri di profondità, il secondo sismostrato, più profondo, è dato da materiale più compatto, ovvero dal bedrock roccioso sottostante.

Grazie alla capacità del nostro team di integrare campionamenti ambientali e prospezioni geofisiche è stato possibile condurre un’indagine completa sul sito che ha permesso di determinare la natura e distribuzione dei rifiuti presenti, indispensabile per la progettazione dei futuri interventi di riqualificazione del versante.

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